3 Video: “I social media causano malessere”, “Perché i social media causano malessere”, “La nuova dipendenza dai social media” (di Maurizio Pugno)

I social media fanno male ai giovani? Dai giornali o dalla rete sembrerebbe di sì. Ma poi viene detto che le prove scientifiche sono inconcludenti. Il PRIMO VIDEO aiuta a fare un po’ di chiarezza.

Perché i social media fanno male ai giovani, in generale? Il SECONDO VIDEO lo spiega sulla base di diversi contributi scientifici. Conoscere questo aiuta a difendersi dai rischi e a usare meglio i social media.

Nel TERZO VIDEO video spiego perché la dipendenza dai social media è gravemente nociva per alcuni, ma non per altri. Individuo quattro circoli viziosi, nonché politiche e rimedi al problema.

Altri articoli di larga diffusione sullo stesso problema sono i seguenti:

M. Pugno (2023) I social fanno emergere problemi personali latenti: la dipendenza da big tech. Domani, p.10, 28 aprile 2023.

M. Pugno (2023) E’ tempo di riconoscere i danni procurati ai giovani dai social mediaEticaEconomia, n.186/2023

M. Pugno (2023) I social media fanno male. Anche la politica se ne è accorta, ma non bastaMicroMega, 23/1/2023

I social media danneggiano il benessere dei giovani? cosa dice la ricerca economica, di M. Pugno (pubblicato in Academia Mental Health and Well-Being, 2(1))

(Riassunto tradotto) Molte istituzioni educative ed esperti hanno lanciato l’allarme osservando che l’uso dei social media è pericoloso per il benessere e la salute mentale dei giovani. Tuttavia, le rassegne scientifiche esistenti su questo tema che affrontano i problemi della causalità ed eterogeneità nell’uso dei social media non forniscono risposte definitive. Questo articolo seleziona, esamina e discute studi empirici che analizzano la causalità in modo rigoroso, utilizzando campioni di grandi dimensioni e dati oggettivi su lunghi periodi di tempo, trascurando però il problema dell’eterogeneità. Questi studi adottano l’approccio dell'”esperimento naturale” per studiare l’accesso scaglionato ai social media sul territorio. La conclusione tratta per gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, l’Italia e la Spagna è che i social media generalmente danneggiano il benessere e la salute mentale dei giovani. Nel discutere questi studi, che appartengono alla letteratura economica, il presente articolo suggerisce una nuova interpretazione teorica: l’uso dei social media diventa dannoso perché sostituisce attività benefiche volte a raggiungere obiettivi futuri e pro-sociali, che avrebbero reso i giovani meno vulnerabili all’uso compulsivo dei social media. Prove a supporto emergono dalla rassegne di studi che prestano attenzione alla causalità. L’articolo evidenzia quindi la necessità che la ricerca integri diversi metodi e discipline focalizzati su una questione così complessa e urgente.

Creativity, well-being and economic development (Journal of Evolutionary Economics 2024)

(Traduzione) Lo sviluppo economico richiede novità endogene, secondo l’economia evoluzionistica. Per trovare la fonte endogena delle novità, ci concentriamo sulla creatività delle persone comuni quando costruiscono il proprio percorso di vita. Sosteniamo che tale “creatività vitale” sia endogena al sistema economico perché è una capacità tipica degli esseri umani, perché è intrinsecamente motivata, producendo quindi direttamente benessere, e perché può essere sviluppata con migliori condizioni economiche. L’articolo introduce dapprima le intuizioni di tre pionieri dell’economia evoluzionistica, procede mostrando il ruolo chiave della creatività nell’evoluzione umana, e poi propone l'”attività creativa” come una tecnologia input-output utile e allo stesso tempo condizionata dallo sviluppo economico. Si conclude mettendo a confronto la rivoluzione industriale in Gran Bretagna con la rivoluzione delle TIC negli Stati Uniti per i loro diversi effetti delle innovazioni di successo sulla creatività e sul benessere della vita.

L’articolo in inglese può essere letto qui